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Le malattie infiammatorie dell’intestino, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, provocano dolori addominali, diarrea, gonfiori, sanguinamenti e perdita di appetito. La malattia di Crohn provoca un’infiammazione che si estende a tutto il tubo digestivo e in modo particolare all’intestino tenue e al colon. L’infiammazione di questo tratto dell’intestino impedisce l’assorbimento degli elementi nutritivi contenuti negli alimenti.
Una dieta speciale può aiutare a diminuire i sintomi quali dolori addominali, crampi, diarrea e flatulenza e sulla lunga distanza può promuovere un corretto apporto nutrizionale. Durante i periodi di fase acuta della malattia è consigliabile prendere pasti meno abbondanti ma con maggior frequenza, al fine di aiutare la digestione senza però stimolare eccessivamente i movimenti intestinali. Tre piccoli pasti e 2 o 3 spuntini al giorno sono l’ideale, avendo cura di fare del pranzo il pasto principale.
Chi soffre di disagio intestinale o di intestino irritabile può trovare giovamento da una dieta povera di fibre e di residui, ma prima si consiglia di fare le analisi del sangue. Gli alimenti assolutamente da evitare in caso di malattia di Crohn e di intestino irritabile sono: lo yogurt (soprattutto quello con frutta a pezzetti) e altri prodotti derivati dal latte, quali la panna, il burro e le creme; la carne impanata, le fritture e gli insaccati; le noci, le uova al tegamino e i piselli; pane e cereali; barbabietole, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, spinaci, funghi e alimenti piccanti in generale; da evitare anche tutta la frutta cruda ad eccezione delle mele senza buccia, delle banane mature e del melone; deleteri anche le ciliegie in conserva e il succo di prugna. Riguardo alle bevande, evitare caffè, tè e altri liquidi contenenti caffeina, così come le bibite gassate e gli alcolici. Tenete comunque presente che le indicazioni qui riportate non possono sostituire in alcun modo i consigli di un medico e che l’aiuto di un nutrizionista è sempre consigliato.