Prurito negli anziani: che cosa è bene sapere

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Molto spesso gli anziani devono fare i conti con una frequente e fastidiosa sensazione di prurito, che non è facile da eliminare. Va detto che ci sono due forme differenti di prurito: una è dovuta a una malattia di origine interna, mentre l’altra è provocata da patologie cutanee di carattere infiammatorio. Anche se il risultato è lo stesso, cioè un prurito sgradevole, le origini sono differenti, e di conseguenza sono diverse anche le modalità di intervento e le terapie da adottare. In presenza di un soggetto anziano, che ha la pelle molto secca e che necessita di maggiore idratazione, si può avere a che fare anche con forme di prurito essenziale durature, che vengono definite sine materia perché in apparenza non hanno una causa. In situazioni del genere si soffre di pruriti gambe o in altre parti del corpo ma senza manifestazioni cliniche sulla pelle. Non di rado, il disturbo è dovuto agli effetti collaterali dell’assunzione di un certo farmaco, e spesso si tratta dei calcio-antagonisti che vengono impiegati per il trattamento dell’ipertensione. Proprio per questo motivo è importante informarsi prima di tutto sulle terapie che il paziente sta seguendo e ha seguito.

Come affrontare il prurito di una persona anziana

Una volta che viene esclusa la causa farmacologica, diventa indispensabile analizzare non solo le modalità di esordio del prurito, ma anche la parte del corpo in cui esso è localizzato. In diverse circostanze questo disturbo non è altro che la spia di un problema di salute, come per esempio il diabete, che è comune nella terza età, o altre patologie gravi, come i linfomi cutanei – per esempio le micosi fungoidi -, le insufficienze epatiche e quelle renali. Se si esclude che il prurito sia dovuto solo a una cute più secca o alle conseguenze dell’assunzione di un medicinale, è bene verificare se c’è un problema correlato a una delle patologie in questione, che possono essere rintracciate proprio a iniziare dal fastidio cutaneo. Un ulteriore caso, anche se più raro, è quello del prurito neuropatico, che si spiega con una conduzione alterata del segnale elettrico.

Il prurito senile

Il prurito sine materia è noto anche con il nome di prurito senile, e si caratterizza per l’assenza di lesioni visibili, eccezion fatta per le aree che sono escoriate a causa del grattamento. Nella maggior parte dei casi il prurito si spiega con la xerosi, che è una condizione per la quale la pelle è alipidica e disidratata: essendo povera di sebo e di acqua, risulta sottile e ruvida, a causa della diminuzione dell’attività svolta dalle ghiandole sebacee che avviene con il passare degli anni. Per trattare la xerosi non si può far altro che ripristinare lo stato di idratazione della cute, così da far sparire il prurito e quindi eliminare gli arrossamenti e le lesioni.

Come si rimedia

Il primo rimedio consiste in una corretta detersione, che deve essere considerata come un intervento terapeutico vero e proprio e non come una normale rimozione dello sporco. Detergendo la pelle con acqua calda, si elimina la maggior parte dei lipidi che si trovano sulla pelle, mentre i detergenti neutri modificano il ph fisiologico della pelle, che così diventa più alcalino. In effetti il ph della cute è acido, ed è tale peculiarità che consente di proteggerla rispetto all’azione dei microrganismi e in generale alle aggressioni che arrivano da fuori. Quindi sia l’impiego di saponi neutri che il bagno caldo sono soluzioni sbagliate, che hanno addirittura l’effetto di disidratare ancora di più la pelle. Piuttosto che il bagno è meglio una doccia veloce con detergenti che contengono creatina, aminoacidi e acidi grassi. Inoltre, si può prendere in considerazione l’igiene senza risciacquo, visto che perfino il ph dell’acqua del rubinetto è alcalino e fa aumentare il ph della cute, che così risulta più esposta alle aggressioni esterne.

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