Comunicazione efficace

Comunicazione efficace: consigli e suggerimenti

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Una comunicazione efficace non può prescindere dalla capacità di relazionarsi con gli altri e di ascoltare. Se si presta attenzione a ciò che dicono le altre persone, infatti, è possibile conoscere in maniera approfondita il proprio pubblico. Solo con l’ascolto si ha l’opportunità di assimilare quel che gli altri dicono, e questo consente di trovare le risposte migliori. Le comunicazioni migliori sono quelle bilaterali o multilaterali: nel corso di una conversazione è opportuno ascoltare ogni singola parola, ed è solo percorrendo questa strada che poi ci si ritrova nelle condizioni di esprimersi in maniera corretta e appropriata.

Alla ricerca della semplicità

In tutti i casi, è opportuno avere un’idea chiara del target a cui ci si rivolge; se non si conosce il proprio pubblico, è molto probabile che tutte le parole che verranno pronunciate siano destinate a cadere nel vuoto. Il messaggio che si ha in mente di comunicare deve essere adattato al tipo di ascoltatori, o di ascoltatore, con cui ci si relazione, al di là del fatto che la conversazione si svolga in presenza o a distanza, online. Un consiglio sempre valido, poi, è di semplificare quello che è complicato, così che il messaggio possa risultare al maggior numero possibile di destinatari. Vale la pena di capire in che modo un contenuto debba essere articolato o, se necessario, anche riformulato: quando si comunica è indispensabile rendersi comprensibili. Al tempo stesso, è auspicabile saper capire quando è il momento di parlare e quando il momento di stare zitti: una comunicazione efficace non può prescindere dal dialogo. I comunicatori più bravi sono quelli che sanno quando intervenire, ma soprattutto quando tacere.

Le doti di un comunicatore efficace

La precisione, la sicurezza e la disponibilità sono alcune delle doti più importanti di cui deve essere in possesso un bravo comunicatore. Ma che cosa vuol dire essere precisi? Molto semplicemente, andare dritti al punto e non girare attorno agli argomenti. Essere sintetici e chiari è fondamentale per il successo di una comunicazione, poiché solo così si può essere certi di non generare confusione o equivoci. Che si tratti di porre una domanda, di fornire delle istruzioni o di cimentarsi in qualunque altro tipo di scambio comunicativo, se si è diretti non si corre il pericolo di disorientare chi ascolta. D’altro canto i comunicatori migliori sanno dimostrare sicurezza e non adottano mai un tipo di linguaggio vago. Quel che ci vuole è un atteggiamento assertivo e sicuro, che è la chiave di accesso per raggiungere il pubblico e ottenere la sua fiducia. In sintesi, si tratta di far capire che si conosce e si padroneggia il tema che si sta affrontando.

La disponibilità

I bravi comunicatori sono in grado di rendersi disponibili tutte le volte che c’è bisogno di loro: non lasciano niente in sospeso e forniscono risposte chiare, avendo sempre tempo per spiegare, dare informazioni e puntualizzare. Ogni discussione viene gestita e sostenuta fino in fondo; mai lasciata a metà. Così i partecipanti possono essere sempre soddisfatti. È anche importante tentare di eliminare tutte le distrazioni che potrebbero compromettere il buon esito della comunicazione. L’ambiente deve essere privato di ogni elemento di disturbo, affinché chi comunica si possa focalizzare su quel che vuol dire e sul pubblico a cui si rivolge. A tal proposito, per capire i propri ascoltatori è bene anche saper fare domande, non avendo paura di porre interrogativi specifici.

I segnali non verbali

Come noto, la comunicazione si basa non solo sul linguaggio verbale, ma anche su quello non verbale. Quest’ultimo deve essere sempre adattato sia in funzione del messaggio che si sta proponendo, sia in base all’atteggiamento che viene adottato da chi ascolta. Il linguaggio che viene espresso dalle parole è importante come quello del corpo: i segnali non verbali di volta in volta possono trasmettere entusiasmo, nervosismo e insoddisfazione, attraverso il semplice contatto visivo, le espressioni della faccia o la postura. E, sia chiaro, anche coloro che non hanno capacità comunicative innate possono comunque svilupparle attraverso lo studio e la pratica: dove la predisposizione naturale non è sufficiente, si può intervenire con il lavoro e l’allenamento. L’importante è essere disponibili a fare esercizio.

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