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eutanasia animale
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L'eutanasia animale nella pratica veterinaria

Le  malattie che colpiscono i nostri animali domestici possono essere mortali in alcuni casi e spesso per alleviare le loro sofferenze e condurli a una “dolce morte” può essere necessario ricorrere all’eutanasia, la cui scelta da parte del proprietario è sempre molto difficile e dolorosa, ma le cui valutazioni di pertinenza e necessità competono solo al veterinario e solo nel caso in cui non vi siano altre alternative o soluzioni possibili di guarigione.

Come l’eutanasia, anche la cremazione è di competenza del veterinario qualora il proprietario deleghi al proprio veterinario lo smaltimento del corpo dell’animale. Oppure ci si può rivolgere ad agenzie specializzate, soprattutto nei grandi centri urbani è sempre più crescente il numero delle agenzie che si dedicano anche alla cremazione animale. Per esempio, per avere ulteriori informazioni sulla cremazione di cani a Roma si può consultare il sito di Funerali Roma.

Quali scelte compie il veterinario nella pratica dell’eutanasia del cane

Il veterinario è l’unico a poter valutare e decidere per il benessere animale, se e quando è opportuno procedere all’eutanasia. La scelta di questa procedura non è mai facile e l’etica professionale veterinaria impone anche il rispetto dell’animale e del suo dolore. Secondo una recente indagine, il 90% dei veterinari utilizza un protocollo che richiede l’uso dei tranquillanti per calmare l’animale e accompagnarlo alla morte aumentando progressivamente le dosi rispetto a quelle normali previsti nella routine per la preparazione agli interventi chirurgici.

Le principali tipologie di tranquillanti (nello specifico per il cane) sono quelle a base di fenotiazinici, ossia l’acetilpromazina o l’acepromazina; solo l’1% dichiara di utilizzare degli oppiacei.

Una volta eseguita l’anestesia profonda, il 98% dei veterinari procede all’iniezione dei farmaci eutanasici che sono diversi nel cane e nel gatto. Nel caso del cane si tratta di una combinazione di farmaci a base di:

Solo il 2% dei veterinari dichiara di utilizzare il tiopentale in dosi da indurre un’overdose fatale. In ogni caso, l’inoculazione rapida dei farmaci eutanasici senza una pre-medicazione o anestesia potrebbe comportare dolore all’animale prima della perdita di coscienza.

Conclusioni

Nel procedere all’eutanasia animale occorre sempre tener presente le condizioni reali dell’animale, pertanto l’approccio e la procedura può variare a seconda dei casi. Per esempio, nel caso di un animale in coma, la fase anestetica potrebbe essere eliminata a favore di un’inoculazione diretta di tiopentale. È, comunque, opportuno fidarsi e affidarsi solo a veterinari esperti e in grado di eseguire le inoculazioni con dovuta perizia per evitare ogni dolore e sofferenza all’animale anche nel suo ultimo arco di vita.

  • Embutramide;

  • Mebezonio ioduro;

  • Tetracaina (per via endovenosa al 70 % e per via intracardiaca al 30%).


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